31 ottobre 2009

l'ammirazione della luna al santuario di calcio











Al quartiere Nishijin c'è un santuario scintoista molto particolare chiamato "Shiramine Jingu" che è conosciuto come il protettore dei calciatori perché il santuario si trova dove c'era la casa di una famiglia nobile di cui il progenitore era un bravissimo calciatore della corte imperiale nel periodo Kamakura (1185-1333). Oggi vengono tanti calciatori o diversi giocatori di palla a pregare per il progresso, infatti davanti all'altare vengono messe tante palle che sono state offerte dai giocatori. Ieri sera ci sono andata a vedere la cerimonia "Kangetsu-sai" ossia "l'ammirazione della luna". In Giappone fin dalla antichità c'è l'uso di ammirare la luna, soprattutto i nobili del periodo Heian che rispettavano molto usi e costumi, facevano due volte l'ammirazione, una volta al 15 agosto a vedere la luna piena d'autunno chiamata "Chushu-no-meigetsu"e l'altra volta al 13 settembre a vedere la luna della 13° notte la quale era considerata ugualmente bella. Ieri era la 13° notte del nono mese del calendario lunare ed al santuario Shiramine-jingu si è tenuta una cerimonia rispettando ancora il vecchio calendario. Abbiamo assistito alla cerimonia e alla musica "Gagaku" (la musica di corte d'origine cino-coreana, venuta in Giappone nel 8°sec, si considera che sia l'orchestra più antica del mondo) sotto la luce della luna proprio come facevano i nobili di una volta.

29 ottobre 2009

la festa Yoko-sai












Oggi a Kyoto faceva bel tempo e la temperatura massima era di 25°. Ma le previsioni dicono che fra pochi giorni ci troveremo ai primi freddi allora sono uscita con la mia bici a fare un giro della parte nord-ovest della città ed alla fine sono arrivata al santuario Kitano-tenmangu su cui avevo già scritto il 25 gennaio per presentarvi il mercato e la fioritura dei pruni ma questa volta il santuario si trovava tra i fiori di crisantemo, che è il simbolo della famiglia imperiale del Giappone dal 12° sec. Oggi si teneva una cerimonia chiamata Yoko-sai, che è una ricorrenza per ricordare il banchetto di Cho-yo che si teneva nella corte imperiale al giorno di Cho-yo (il 9 settembre; secondo il calendario lunare oggi dovrebbe essere il giorno di Cho-yo) che è considerato giorno fausto per cui in passato i nobili organizzavano un banchetto per ammirare i fiori di crisantemo e bere il sake con i petali di crimantemo perché erano considerati rimedi eccellenti per longevità. Nel 900 al banchetto di Cho-yo, il ministro Michizane Sgawara a cui dedicato questo santuario, compose una poesia che emozionò tanto l'Imperatore che dopo gli conferì un'abito profumato d'incenso. (i nobili del periodo Heian incensavano il kimono per attaccare buon profumo)Ma un anno dopo Michizane fù esiliato nell'isola Kyushu per il complotto del rivale ed il giorno di Cho-yo si ricordò di quel banchetto con le lacrime tirando fuori l'abito di premio che ancora aveva buon profumo, ecco per cui la festa è chiamata Yoko-sai, vuole dire la festa di profumo rimasto. Purtroppo la cerimonia si è svolta davanti all'altare dove non si può entrare, ma da fuori si vedevano gli uomini che recitavano le poesie offerte per la festa.

25 ottobre 2009

la festa di raccolta di riso











Qui è ormai in pieno autuno, le latifoglie stanno preparandosi per inverno cambiando i colori delle foglie in rosse. Oggi sono andata al santuario Fushimi-inari a vedere una festa autunnale chiamata "Nukiho-sai", letteralmente significa "festa di estrarre le spighe di riso", insomma una festa per ringraziare i dei per la raccolta di riso la quale sarebbe un rito sostanziale per il santuario perché il nome di questo santuario "Inari" vuole dire " cresce il riso".Come al solito precede un rito che consiste di offrire i cibi, la preghiera e la danza delle sacerdotesse, poi dopo i sacerdoti, le sacerdotesse e i contadini che sono stati purificati e benedetti al rito si dirigono in processione alla risaia sacra che si trova nel territorio del santuario. Arrivati alla risaia un sacerdote entra nel campo per benedirlo e poi proseguono i contadini vestiti da contadino di una volta (erano scalzi!)tenendo una falce in mano per raccogliere il riso, che sarà usato esclusivamnete come l'offerta. La raccolta rituale è durata poco solo per la durata di un brano della danza sacra che è stata rappresentata da quattro sacerdotesse che avevano anche loro una falce in mano e un ciuffo delle spighe nell'altra mano. Dopo della raccolta una piccola parte del riso viene messa nella portantina apposta e poi è tornata al santuario con la processione ma questa volta senza i contadini che continuavano a lavorare nella risaia. Stasera mangerò sicuramente il riso di questo anno che per noi è una delizia assoluta.