30 settembre 2013

SUMIYA ~ la casa di accoglienza ~

l'ingresso del quartiere Shimabara, non funziona più come "il quartiere dei fiori" ma ancora un'albero di salice piangente aspetta l'arrivo dei turisti.

la casa Sumiya, una volta era Ageya (ristorante di lusso), lungo 31m.

SUMIYA è il nome dell' ex Ageya che si trova al quartiere di Shimabara. Oggi a Kyoto ci sono i 5 quartieri dei fiori (in giapponese chiamati KAGAI (花街), francamente una volta funzionavano anche come quartiere di piacere), dove vivono e lavorano delle donne che intrattengono gli ospiti con la loro arte della danza e della musica, ormai Geiko e Maiko sono diventate le dive di questa città. Una volta, cioè fino al 1977 c'erano i 6 quartieri incluso questo Shimabara, che si trova in vicinanza del mercato centrale di Oggi. Diversamente dagli altri 5 quartieri sopravvissuti fino ad oggi, Shimabara nacque come un quartiere di piacere "ufficiale" fin dall'inizio. Nel 1589 fu fondato il primo quartiere dei fiori in centro della città con il permesso di Hideyoshi Toyotomi, che allora era il governatore del paese, ma siccome era troppo vicino al palazzo imperiale, nel 1602 il quartiere fù trasferito vicino al tempio buddista Higashi-Honganji allontanando per un paio di chilometri dal cuore della città. Nonostante la gran fioritura del quartiere, il governo decise di spostarlo ancora una volta fuori città per non offendere il buon costume della capitale, così dopo i due traslochi, il primo quartiere ufficiale si stabilì a Shimabara, che era un posto isolato, circondato dalle risaie a quell'epoca.

l'entrata ufficiale di SUMIYA.

la cucina di SUMIYA.

il giardino della sala da banchetto.

A Shimabara, oltre a solite Ochaya (dove ospita la sala da banchetto ma senza cucina) ed a Okiya (dove tiene le donne) c'erano anche Ageya, diversamente da Ochaya, aveva una grande cucina perché offriva anche la cucina preparata in questa casa quindi possiamo chiamarla un ristorante di lusso. Poi aveva diversi locali per la cerimonia del tè nel suo vasto giardino, quindi necessariamente era molto più grande rispetto ad Ochaya. Nel suo periodo d'oro c'erano circa 50 Okiya e 20 Ageya ma  purtroppo già nel periodo Edo, Shimabara declinava mano mano per la scomodità di accesso, la maggioranza degli ospiti andava al quartiere Gion anche se non era ufficiale anche perché era più comodo arrivarci dalle loro case. Eccezionalmente solo SUMIYA riuscì a sopravvivere come Ageya trasformandosi in una salone di cultura grazie alla loro clientela intellettuale tra cui c'erano i poeti e i letterati che organizzavano spesso circolo delle poesie. A questo incontro dei poeti era immancabile "Tayu", che era una donna d'arte come Geiko ma tra le varie intrattenitorici, Tayu era di primo livello quindi oltre alla danza e alla musica, sapeva comporre poesia, sapeva fare Ikebana ed era anche maestra del tè. Sicuramente era un grande privilegio averla alla loro salone.

Tayu di Shimabara, 
             

  Il famoso Yosa Buson che era poeta-pittore del 18°sec, si stabiliva a Shimabara  e insegnava poesia agli ospiti di Sumiya. Ancora oggi possiamo vedere i suoi dipinti realizzati sulle porte scorrevoli delle sale da banchetto.

la più grande sala da banchetto "Matsu no ma"(pianterreno), purtroppo ricostruita dopo l'incendio del 1925.

la sala "Ajiro no ma"(pianterreno) grande come 28 tatami, ha un soffitto originale fatto delle tavolette intrecciate.
SUMIYA finì il suo servizio nel 1985, oggi è aperto periodicamente al pubblico come un museo. Il biglietto costa 1,000 yen, poi prenotando e pagando 800 yen in più si può visitare anche il secondo piano dove ci sono le varie sale da banchetto, decisamente più bello del pianterreno, ogni sala ha la sua originalità degli arredamenti con le porte dipinte, con il colore del muro e con lo stile della finestra. Non so quante volte mi è arrivato il brivido per la sua bellezza che va oltre alla mia immaginazione. Chi ama l'architettura giapponese soprattutto lo stile Sukiya, o studia l'architettura deve visitarla assolutamente.


Note; l'apertura autunnale del 2013 a partire dal 15 settembre al 15 dicembre. Dalle 10:00 di mattina alle 16:00 di pomeriggio. Il secondo piano è vietato fotografare.
http://www16.ocn.ne.jp/~sumiyaho/index.html

si trovano anche le ferite lasciate dalle Katane dei samurai di Shinsengumi che facevano  bisboccia.