28 febbraio 2009

Sono tornata da Seoul!











Ieri sera sono tornata da Seoul dove ho fatto una breve vacanza con mia mamma. La capitale della Corea del Sud era pieno dei turisti giapponesi anche se siamo ancora in inverno perché la loro moneta won è caduta contro Yen quasi della metà rispetto all'anno scorso. Questi tursti (la maggior parte era ragazza giovane) sono andati li non per fare una gita turistica, per fare shopping approfittando dello yen forte. A dire il vero, anche il mio obiettivo del viaggio era fare provvista dei cosmetici coreani che adesso sono in voga tra le donne giapponesi. Li ho comprati tanti, quindi è stato raggiunto il mio scopo! Durante il mio soggiorno non mi sentivo di stare in un paese straniero perché tra il Giappone e la Corea del sud c'è molta somiglianza, per esempio l'aspetto della gente, l'usanza di fare un inchino e di usare le bacchette ecc ecc. Parliamo le lingue diverse e abbiamo caratteri diversi, ma tanti coreani sanno parlare giapponese per cui non abbiamo avuto difficoltà di girare da soli senza guida ( ma non ci sono così tanti giapponesi che sanno parlare coreano). Poi è stata molto accogliente e aperta la gente di Seoul che mi manca già tanto.

22 febbraio 2009

Ci sono ancora i Samurai a Kyoto?!







Sono andata a vedere il mercato "Kyo-no-asaichi" che si è tenuto ieri e oggi al parco di Okazaki, sempre vicino alla mia biblioteca. Questo avvenimento organizzato dall'associazione turistica di Kyoto ha avuto inizio 12 anni fa per chiamare turisti perché febbraio è un mese molto meno frequentato. Ci sono più di 50 bancarelle che vendono delle cose tipiche kyotesi come i ventagli, le ceramiche,gli intarsi e i dolci ecc ed in più ci sono alcune bancarelle che vendono delle specialità delle altre province le quali sono più interessanti per noi kyotesi. Ma oggi sono venuta non per il mercato, per vedere uno spettacolino di samurai rappresentato dagli attori della Cinecittà di Kyoto dove ancora girano i film storici soprattutto di samurai. Ci hanno mostrato varie scene di lotta alla spada spiegando che ce ne sono tante figure convenzionali per tagliare l'avversario. Ma certo che non si possono lottare liberi perché sarebbe un gran pericolo anche se portano spade finte. Devono essere molto allenati a fare queste figure dato che anche un minimo disaccordo crea un disastro, ma i loro movimenti erano tanto veroci che non sembravano convenzionali.
Se volete vederli dal vivo andate alla Cinecittà dove fanno ogni giorno un spettacolo di samurai che è molto vigoroso! Ho incontrato anche un cane Ninja che portava una spadina, ma a dire il vero, lo vedo spesso probabilmente anche il suo padrone è amante della festa come me.

19 febbraio 2009

il più famoso souvenir di Kyoto











Finalmente vi presento "Yatsuhashi" che è il nome di un dolce fatto di farina di riso, zucchero e cannella, e veramente un souvenir rappresentativo di Kyoto. Secondo una ricerca statistica il 96% dei turisti giapponesi che vengono a Kyoto comprano dolci tipici come souvenir ed il 45% di loro scelgono il Yatsuhashi. Sicuramente tanti di voi avrete già assaggiato questi dolci perché si trovano dovunque e fanno assaggiare ai turisti un pezzo. Ci sono due tipi rispettivamente chiamati "Yatsuhashi" e "Nama-Yatsuhashi". "Yatsuhashi" sono biscotti quindi sono duri e croccanti, mentre "Nama-Yatsuhashi"(nama vuole dire crudo ma in realtà non sono crudi) sono cotti a vapore quindi sono morbidi e un po' gommosi (ma maggior parte dei dolci giapponesi è gommoso!). Oggi ce ne sono tante marche tra cui ci sono due produttori storici che ambedue affermano di essere inventori e ovviamente sono in rivalità. Poi anche le spiegazioni sulla fonte di questo nome sono diversi. Uno dice che il nome Yatsuhashi deriva dal nome d'un esecutore di Koto chiamato "Yatsuhashi Kengyo" ecco così i biscotti hanno forma di Koto (lira orizzontale con 13 corde). E l'altro dice che deriva dal nome di un ponte composto di 8 tavole di legno così hanno forma di una tavola. Comunque hanno la stessa forma e lo stesso gusto, ma in questi anni mettono diverse cose nel Nama-Yatsuhashi come cioccolata, castagna, sesamo e patata dolce ecc ecc per attirare giovani turisti e stranieri. Sono andata a vedere questi due negozi principali che si trovano ambedue vicino al tempio Shogoin e ho scelto uno che ha l'edificio più vecchio e suggestivo. C' era una signora molto simpatica che mi ha offerto due dolcini e una tazza di tè verde e mi ha fatto assaggiare diversi tipi dei loro prodotti. Alla fine ho preso uno a "An-choco" che era un misto di choccolata e marmellata di azuki (fagiolino), lo gradite?

17 febbraio 2009

la comunicazione immediata!


Stamattina finalmente abbiamo avuto la previsione della fioritura dei ciliegi di questo anno.Secondo la "weather news ; http://weathernews.jp/sakura/ " che ci offre delle informazioni sulle condizioni atmosferiche, siccome questo inverno è stato mite il Sakura-zensen (la fronte dei ciliegi; esprimiamo così l'arrivo della fioritura) arriverà con un anticipo di qualche giorni (intorno ai 5 giorni ). Se dovete organizzare un viaggio in Giappone per vedere la fioritura consultate il loro HP, ma ovviamente prevedere il tempo è sempre l'opera dell'uomo, la decisione definitiva farà Dio, cioè potrebbe esserci un spostamento secondo la temperatura che farà da oggi fino alla fioritura. Comunque è meglio che non c'è. A Kyoto, secondo l'annuncio d'oggi , arriverà verso il 31 marzo.

15 febbraio 2009

il mercato "tutto fatto a mano"











Il 15 d'ogni mese si tiene il mercato chiamato "Tedukuri-ichi"(Tedukuri = fatto a mano, ichi =mercato) al tempio buddista Chionji (attenzione, perché c'è anche il tempio Chionin dove sono andata a vedere la scampanata). Questo mercato non è storico come quelli famosi mercati di Toji e di Kitanotenmangu ma è molto conosciuto e amato dai Kyotesi per la sua particolarità. Il mercato ha avuto inizio nel 1986 per l'iniziativa di due cittadini come una mostra all'aperto per
offrire agli espositori una occasione di presentare le loro opere fatte a mano. All'inizio gli espositori erano meno di dieci, poi dopo 5 anni superavano costantemente 50 ed oggi ci sono circa 350!, ma solo quelli che riescono prendere il posto, devono fare il sorteggio per partecipare perché ogni volta ci sono tantissimi richiedenti. Oggi faceva bel tempo ed è domenica per cui il mercato era molto animato. Prima pensavo di stare poco solo per scattare qualche foto, ma sono rimasta incantata dagli oggetti che sono veramente originali e pieni di fantasia. C'erano gli espositori di diverse categorie, cioè i professionisti, i semiprofessionisti e i dilettanti che fanno come hobby. Comunque non possono vendere gli oggetti acquistati per le regole. Anche la varietà degli articoli fa parte del fascino del mercato, ci sono bambole o borse fatte di tessuto di Kimono, ceramiche, gioielli, dipinti, abiti perfino profumeria, e veramente non si annoia mai! Se avete occhio riuscirete a fare un buon affare vantaggioso senza dubbio. Poi nell'edificio principale del tempio mi sono imbattuta in una cerimonia in cui i fedeli che si sono seduti in cerchio pregavano insieme passando un rosario gigante. Mi ha colpito anche questa serietà dei fedeli che era in contrasto con la gioia dei visitatori del mercato.

13 febbraio 2009

la fiera di Butsudan e Butsugu











Oggi sono andata a vedere una fiera di Butsudan(altare buddista) e Butsugu(arredi d'altare buddista) che si tiene al Salone comunale chiamato "Miyako-messe" perché il salone si trova a fianco della biblioteca provinciale dove vado spessissimo per sfogliare dei libri e poi la fiera è aperta al pubblico e gratis! Le case tradizionali giapponesi, soprattutto in campagna, hanno un butsudan della famiglia dedicato a una budda che professano e ai loro antenati in una stanza apposita. Ricordo benissimo che anche mia nonna ci offriva ogni mattina una tazzina di acqua fresca e di riso appena cotto, e la sera recitava il sutra bruciando un bastoncino d'incenso. Alla fiera c'era poca gente quando ci sono arrivata, e stavano per cominciare una dimostrazione del smontaggio di un altare kyotese. Non sapevo che altare kyotese è tutto smontabile proprio come erano gli edifici antichi di legno , ci ha spiegato che così possono fare laccatura o doratura di fattura perfetta lavorando per ogni pezzo singolo.Ho potuto fare anche le chiacchiere con gli artigiani di diverse lavorazioni (laccatura, doratura, cololazione,scultura ecc)che erano molto simpatici e sembravano contenti di essere fotografati e intervistati. Alla fine ho fatto un giro per vedere i Bududan completi che costano più di un milione di Yen, ma oggi finalmente ho capito perché, il Butsudan è veramente un frutto delle arti kyotesi di altissimo livello.

9 febbraio 2009

il tempio Jotokuji











Il tasso di natalità del Giappone di oggi è molto basso, anche perché tante donne si sposano tardi scegliendo una vita di carriera che probabilmente sarà più libera di una vita con marito e figli. Questo fenomeno sociale provoca ovviamente l'aumento della sterilità,così tante coppie ricorrono ai medici esperti, ma ricorrono anche alle divinità di fertilità. Ieri sono andata al tempio buddista Jotokuji, dove ospita un bodhisattva chiamato "Yotsugi Jizo". Yotsugi significa erede, quindi si crede che porti un bambino "erede" se uno chiede a questo bodhisattva. Poi particoralmente il 8 febbraio questo tempio chiama tantissimi visitatori perché si dice che se uno viene a pregarci quel giorno vale alle visite di cento milioni volte. Mi emozionavano soprattutto i bavaglini votivi che sono stati donati dalle coppie che soffrono la sterilità o chiedono una crescita sana del loro bambino(a)appena nato. Ho trovato anche le tavole votive antiche probabilmente offerte dalle coppie dell'epoca Edo per chiedere a Jizo di avere un bambino maschio perché nel passato il maschilismo basato sul confucianesimo era molto forte in questo paese, perciò molto spesso se una donna che non riusciva ad avere un figlio maschio era considerata inutile. Che bello potere vivere nell' epoca moderna, vero? Ma oggi mi sembrava che maggior parte dei visitatori sia venuta per gustare i cibi che ci offrivano il tempio. C'era una lunghissima coda per il Takoyaki (palline di polpo, è popolarissimo spuntino in Giappone) per cui ho preso solo il Kasujiru (zuppa fatta di fecce di sakè) preparato dalle signore anziane ma vivaci.

8 febbraio 2009

consoliamo gli aghi?











Oggi, il 8 febbraio in alcuni templi del Giappone si tiene la cerimonia degli aghi, sono andata a vederla al tempio Horinji che si trova a fianco della collina Arashiyama. Arashiyama è anche il nome di questa zona periferica di Kyoto la quale fù molto amata dagli imperatori e dagli aristocratici dell'epoca Heian per il paesaggio pittoresco con il fiume e le colline, ed ancora oggi è uno dei posti più visitati dai turisti giapponesi. Ma di solito i tursti vanno nella parte nord del fiume dove ci sono i negozietti, i templi e il famoso sentiero nel bosco di bambù, ma oggi rimaniamo nella parte sud e saliamo le scale lunghe per arrivare al tempio Horinji. La cerimonia degli aghi chiamata "Hari-Kuyou" si fa per consolare e ringraziare gli aghi che sono stati consumati. Vengono di solito le donne che fanno lavoro del cucito (confezionatrici di Kimono per esempio) portando gli aghi che avevano finito di usare, e pregano per il miglioramento dell'arte. Dopo le preghiere dei monaci, i visitatori vanno a "consolare gli aghi", ma com'è ? Pungono il Konnyaku (una specie di patè del glucomannano estratto da radice tuberosa di Konjak (una pianta erbacea), roba da mangiare) con un agone sacro perché gli aghi possano riposare un po' rimanendo dentro una cosa tenera. Questa idea mi sembrava un po' buffa ma secondo la leggenda fù iniziata per l'ordine d'un imperatore.

7 febbraio 2009

i souvenir del Fushimi-Inari











Rimanendo ancora al discorso del Fushimi-Inari, oggi vi faccio vedere i tre souvenir famosi che si trovano lungo la strada d'accesso.Siccome il santuario è uno dei più frequentati di tutto il Giappone, ci sono tanti negozi e bancarelle che ci attirano, ma gli alcuni vendono soliti souvenir che si trovano anche in centro, le specialità di Fushimi sono questi tre seguenti ;
1,biscotti "Inari-Senbei" =i biscotti fatti di farina, zucchero e miso bianco (pasta di soia fermentata) quelli più famosi hanno forma della faccia di volpe che è l'animale sacro del santuario. Ma sono popolari anche i biscotti con "Omikuji (oracolo scritto). Ieri un signore che faceva i biscotti in vetrina d'un negozio mi ha regalato uno appena cotto in cui ho trovato l'oracolo che mi diceva "grande fortuna", era buonissimo e croccante.
2, spiedino di passero alla brace = ma ieri non l'ho trovato, ho trovato solo quello di quaglia, probabilmente stanno sostituendo passero con quaglia perché i giapponesi non sono più coraggiosi come prima per cui non ci sono tanti che vogliono provare questa specialità. Ma perché passero? L'Inari è una divinità che porta raccolto abbondante di riso, quindi i passeri saranno i suoi nemici! Non l'ho mai assaggiato neanch'io.
3, bambola di Fushimi = le bambole di terracotta, che vengono considerate più antiche bambole di terracotta del Giappone, perché nell'antichità a Fushimi abitavano gli aritigiani di terracotta perché al monte Inari si estrae buona argilla . Sono semplici e carine.

6 febbraio 2009

il santuario fotogenico!











Oggi sono andata al santuario Fushimi-Inari, che si trova a sud di Kyoto, per vedere una festa chiamata Hatsuuma (il primo cavallo) perché la festa si tiene il primo giorno del cavallo di febbraio (Secondo il calendario astrologico cinese, oggi è il giorno del cavallo.Non solo anni, anche giorni corrispondono a 12 animali). Secondo la leggenda il santuario fù fondato il primo giorno di cavallo di febbraio nel 711, quindi la festa Hatsuuma è una commemorazione della sua fondazione ed una delle più importante feste per il santuario. Il Fushimi-Inari è molto popolare non per turismo, proprio per la fede che tanti, tantissimi giapponesi hanno in Inari che porta fertilità e buon commercio secondo la credenza (Inari originariamente significa frutta il riso). Se volete visitare un santuario scintoista attivo,vi consiglio di venire qui, ma purtroppo di solito non lo inseriamo nel tour perché un po' distante dal centro. La cerimonia di Hatsuuma è cominciata alle 8:00, ma purtroppo era vietato farla foto. Dopo la cerimonia si è formata subito una lunga coda per prendere un rametto di cedro che sarebbe un simbolo della fortuna perché nell'antichità i pellegrini lo portavano via come ricordo del santuario. Io, invece di fare la coda, sono andata a fare un giro del santuario di cui il territorio si estende per tutta la collina che sta dietro al santuario. Se si fa il giro completo di 4 km che raggiunge la cima, ci vogliono circa 2 ore. Oggi ho fatto la metà scattando circa 100 foto dato che questo posto è veramente fotogenico, pieno di colori vivaci soprattutto mi affascina molto il mare di rosso che troviamo nelle gallerie di Torii.

4 febbraio 2009

la lettera d'amore dal dio?!







Ieri durante le visite dei templi sono passata da un piccolo santuario scintoista per vedere una persona che appare solo il giorno di setsubun. Lui (forse) è un venditore di lettera d'amore chiamato "Kesoubumi-uri".Secondo la spiegazione del santuario, nel periodo Edo a Kyoto c'erano tanti venditori di lettera d'amore che portavano le lettere legando ai rami di pruno. Erano molto popolari perché queste lettere erano considerate come un amuleto soprattutto di trovare un buon partito. I venditori particolarmente si mettevano un copricapo, una maschera ed un vestito tipico. Oggi purtroppo non ci sono più, ma solo al santuario Suga,che di solito non è molto visitato, e solo per il setsubun appare uno per ricordare questa vecchia usanza. Vende veramente la lettera d'amore da amuleto a 1,000yen spiegando che se la chiude in un armadio, si diventa più bella e aumantano i kimono (vestiti), ma si deve farlo di nascosto senza farsi vedere. Incuriosita molto di questa spiegazione ho preso anch'io una. L'ho aperta a casa e l'ho letta ma non ho compreso quasi nulla perché era scritta nelle parole antiche. Dicono che il contenuto della lettera cambia ogni anno e viene composta da un professore di letteratura giapponese. Comunque l'ho trovata bella perché seguiva lo schema poetico, cioé i versi si ripetevano un ritmo di 5-7-5 sillabe. L'ho messa apposta nel mio armadio dove ci sono i miei Kimono, ma l'effetto dura un anno, quindi devo tornarci anche l'anno prossimo per essere bella sempre di più!